Ci dobbiamo fermare
Dove sei stato per cinquanta minuti?
La risposta che ho imparato a non sapere
è che ho visto i miei discorsi deragliare
il controllo scivolare e non so se
sono io o c’è un altro lì seduto
o se è un treno oppure un sasso e poi una frana che collassa
finché piano tu mi dici o — ti do del Lei
o le do del Tu? Mi scusi — lei mi dice
“Ci dobbiamo fermare”.
Dov’è stata la mia testa questa sera?
Sulla soglia di una porta che si affaccia
sulle scale. E gradino per gradino
stronca le mie cose con la desinenza:
la canzone senza, la partita senza, le parole senza,
pranzi cene scogli aerei foto tutto senza te,
solo non lo sono mai perché mi vedo
lì riflesso prima di dormire, a dire
“ci dobbiamo fermare”.
Quindi dove sei stata questa notte?
Dove hai dormito, cos’hai sognato e cosa
hai indossato, e perché tutto quello che
ci resta ora son domande che non posso
porti? In sei minuti gli alberi son morti.
In sei minuti puoi pensare finiscano sei anni
fino a che non alzi gli occhi e allora sì che questo tram
lo dobbiamo fermare.